Differenze tra trail e ultra trail

Cosa vuol dire correre trail e ultra trail: intervista a Filippo Menotti

Se quando pensate al trail running la prima domanda che vi ponete è: cosa porta qualcuno a correre decine o centinaia di chilometri in montagna? Allora chi meglio di un atleta che macina sentieri e dislivelli da anni può darvi le risposte che cercate?

Il varesino Filippo Menotti, sportivo e da sempre amante della montagna, però non è nato trail runner, ci è diventato con gli anni. “Io dalla corsa sull’asfalto sono passato al trail ma è un passaggio che fanno un po’ tutti”, confessa. “Dopo un po’ la strada non ti dà più nulla. Quando inizia a fare i 10 chilometri, la mezza maratona e infine la maratona hai voglia di cambiare”.

Il trail è un altro mondo

E il trail è una cosa completamente differente. Cambiano terreno e superfici, cambia il tipo di fatica, la tecnica di corsa e la durata delle gare. Le competizioni con un percorso di lunghezza inferiore ai 42 chilometri sono definite trail e sono caratterizzate in genere da dislivelli che si aggirano sui 3000 metri. Oltre questa soglia ci sono le gare di ultra trail che durano più giorni e possono superare i 100 chilometri.

trail running con bastoni in montagna

“È un altro mondo - continua Menotti - è diverso dalle corse su strada. Chi è forte nella maratona, per fare un ultra ha bisogno di allenamenti, non può improvvisare”. Il perché è presto detto: “’ci sono il dislivello, i cambi di temperatura, la pioggia e la quota” a complicare, ma anche a rendere più interessante, la cosa.

Preparazione e motivazione

Una corsa in montagna la può fare anche chi non è molto allenato, con scarpe, abbigliamento e bastoncini giusti, ma quando si parla di competizioni di trail, non si può arrivare impreparati. Lo conferma il corridore: “Se devi preparare una gara veloce in montagna è un conto, se devi preparare un ultra trail è un altro”, dice. “Chi ha iniziato a correre in tarda età e non è seguito da un fisioterapista e non fa già pilates o yoga allungando i muscoli può avere dei problemi, i classici piccoli infortuni che fermano i runner”.

Un preparatore atletico può aiutare a prevenire questi acciacchi e fornire consigli e allenamenti a seconda del tipo di competizione e della sua lunghezza. “Un ultra certamente è resistenza, ma la parte preponderante la fanno la motivazione e la testa. L’allenamento serve, ma serve il motore”, testimonia l’atleta.

L’importanza dei bastoncini da trail

Anche quando il motore c’è, un altro aiuto può essere fondamentale. “I bastoni sono facoltativi ma io penso che dopo i 40 chilometri in montagna sono un obbligo perché ti aiutano in salita, non vai a sforzare troppo la schiena e scarichi il 20-30% sulle braccia”, spiega Menotti.

trail running con bastoncini

I bastoncini servono moltissimo in salita, ma anche in pianura sono comodi quando sei stanco. Io li porto sempre: sono vitali, per salvaguardare le gambe e in discesa danno un appoggio in più”. Menotti quando gareggia usa i 310 Montblanc di Gipron. “Pesano un etto - dice - così quando arrivi in pianura, li chiudi e corri tenendoli in mano”.

Gare e corse in solitaria

In una gara di trail o di ultra trail arrivare sul podio non è sempre la cosa più importante. “Può essere competitivo o si può fare per l’esperienza, per la magia che c’è nei rifugi di notte” racconta il varesino. Quello del trail “è un mondo conviviale, dove condividi la fatica con gli altri. Sicuramente è molto bello a livello di conoscenze”. Inoltre, non ci sono solo professionisti, c’è chi fa l’atleta e chi il giorno dopo va in ufficio, perché le gare si svolgono tra il venerdì e la domenica.


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